Biochar

Pirolisi, che cosa avviene dentro il #Catuozzo

I combustibili fossili (petrolio, gas naturali e carbone) sono prodotti dalla decomposizione degli organismi viventi milioni di anni fa, vere e proprie “riserve di energia solare”, la pirolisi è un approccio biomimetico per l’utilizzo sostenibile dell’energia solare accumulata dalle piante.

Le piante, attraverso la fotosintesi, assimilano CO2 producendo biomassa, dalla biomassa pirolizzata possiamo ottenere syngas e biochar, un combustibile e un ammendante per il suolo.

Ma che cos’è la pirolisi?

La combustione è la reazione chimica di tre elementi: combustibile, comburente e temperatura d’innesco. Per accendere un fuoco abbiamo bisogno di legna, aria e un fiammifero per far partire la reazione di ossidoriduzione, grazie alla quale il legname si ossida e l’ossigeno si riduce.

La pirolisi è un processo di degradazione termochimica anaerobica: il legno viene portato a una temperatura intorno ai 275°C in modo da scinderne i legami e liberare metano, idrogeno e altri gas. Cosa che accade anche nel camino di casa, con la differenza che una stufa pirolitica è progettata per ottimizzare questo processo in modo da ridurre al minimo i gas incombusti.

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In altre parole, la pirolisi è un modo per ricavare l’idrogeno presente nel legno: il metano e l’idrogeno così ottenuti sono chiamati syngasun combustibile utile per cucinare, riscaldare gli ambienti, far muovere i mezzi e per produrre energia elettrica.

Il carbone vegetale o biochar è un ammendante per terreni e viene impiegato in diversi preparati per l’Agricoltura Organica Rigenerativa, grazie alla sua porosità che si presta ad accumulare acqua e a ospitare microrganismi utili al terreno.

Interrare il carbone è una pratica fondamentale per salvaguardare la fertilità dei suoli, inoltre, questa pratica aiuta a ridurre la presenza di CO2 nell’atmosfera, riducendo l’effetto serra.

Di pirolisi e di molto altro parleremo al #Catuozzo, un’intensa school di Rural Hub (dal 28 luglio al 2 agosto 2015) dedicata alla antica carbonaia (una stufa pirolitica naturale), all’ecosistema bosco (con particolare riferimento alla fertilità dei suoli e alle pratiche di agricoltura organica rigenerativa) e alla autocostruzione in bioarchitettura.

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Per informazioni e per partecipare al #Catuozzo (pochi posti ancora disponibili!): michele@ruralhub.it

 

Per approfondire i metodi di produzione e di applicazione del biochar, leggi Il carbone vegetale: semplice ammendante del terreno o nuova risorsa rinnovabile? di Giulia Cimò e Pellegrino Conte – Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, Università degli Studi di Palermo.

 

 

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