Produzione Carne Mondiale Rischi

Numeri ed effetti del consumo mondiale di carne

L’attenzione sulla produzione e sul consumo di carne è diventato uno dei temi più diffusi ed importanti per i consumatori mondiali.


La popolazione mondiale dovrebbe raggiungere i 9 miliardi entro il 2050, e gli analisti prevedono che sia la domanda che i prezzi per la carne siano destinati a raddoppiare, e la domanda potrebbe superare l’offerta.

Ad inizio gennaio McDonald ha annunciato  che a partire dal 2016 inizierà ad utilizzare carne di manzo “sostenibile”, anche se non ha ancora specificato la sua definizione di sostenibile. In questa direzione stanno nascendo diverse micro aziende alimentari che producono cibi a base di proteine di origine vegetale raccogliendo interesse da parte di finanziatori e dei giornali.

Meat Atlas, un nuovo report prodotto dalla Heinrich Böll Foundation, utilizza i dati per evidenziare gli effetti devastanti della produzione di carne e di prodotti caseari a livello mondiale, prendendo in esame dall’inquinamento delle acque all’obesità.

«Il report presenta una prospettiva globale sugli impatti della produzione industriale di carne e della produzione lattiero-casearia, illustrando il suo impatto sempre più devastante sulla società e sull’ambiente.

Il modo in cui produciamo e consumiamo carne e latticini ha bisogno di un ripensamento radicale».

Qui, aiutati dai nostri partner di Food+Tech Conncet abbiamo evidenziato alcuni dei grafici più interessanti dal rapporto sottostante. È possibile scaricare tutto il report in inglese qui e visualizzarli tutti per intero.

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Credits: Heinrich Böll Foundation, traduzione a cura di Rural Hub.

La carne di pollo spadroneggia in termini di macellazione a livello internazionale, superando di gran lunga il numero di mucche, pecore, capre, maiali e altro pollame.

Il reddito degli allevatori mondiale

Credits: Heinrich Böll Foundation, traduzione a cura di Rural Hub.

La percentuale da risorse pubbliche nei paesi industrializzati verso gli allevatori è diminuita tra il 5 e il 15 % nel corso 2010-12, fino a 45 e 40 % per il latte e gli ovini, rispettivamente dal 1995-97.

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Credits: Heinrich Böll Foundation, traduzione a cura di Rural Hub.

Nei paesi in via di sviluppo, un numero impressionante di allevatori vive sotto la soglia di povertà rurale di 2 dollari al giorno. Nel 2010 in Asia del Sud 328 milioni di allevatori vivono con salari così bassi, 258 milioni solo in India. Inoltre, tutte le regioni ad eccezione del Centro e Sud America, Cina e Asia orientale ha visto aumentare il numero di allevatori poveri.

Tutto questo è dovuto ad una crescente domanda di consumo della carne soprattutto nei paesi in crescita, come la Cina, mentre negli Stati Uniti ed in Europa sta  generalmente diminuendo.

 

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Credits: Heinrich Böll Foundation, traduzione a cura di Rural Hub.

Il report indica che la crescente consapevolezza di una sana alimentazione sta portando i consumatori dei paesi industrializzati a diminuire il consumo di carne, riequilibrando le proprie scelte alimentari sostituendo le proteine animali.

Si stima che nei paesi occidentali il consumo di carne scenda a quantità parti a quelle negli Stati Uniti nel 1975.

Meat Atlas mira ad accendere il dibattito sulla necessità di una produzione più sostenibile e più sicura della carne consapevoli che per cambiare direzione c’è bisogno di cercare soluzioni sia politiche che individuali.

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